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Sanremo 2009

 
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Nel degrado dei vicoli il Festival fa ancora centro

dal nostro inviato Giuliano Balestreri

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19 febbraio 2009


SANREMO - Missione compiuta. La prima serata del Festival ha riconciliato la kermesse canora con la televisione. Merito della conduzione agile di Paolo Bonolis e della performance di Roberto Benigni, gli ascolti nella prima parte sono volati al 47,1% con un picco di share del 60,6% (16,1 milioni di persone) e una media ponderata del 48,4 per cento. Insomma buona la prima, soprattutto rispetto allo scorso anno, quando la platea dell'Ariston catturò il 35% degli italiani. Il difficile però viene adesso. Bonolis, orfano del comico toscano, dovrà riuscire a mantenere alta l'attenzione sul Festival, nell'interesse degli investitori e della Rai.
Anche il successo di martedì sera, però, nasconde un lato oscuro, almeno sul fronte Sipra, la concessionaria pubblicitaria di Viale Mazzini. La raccolta per il Festival è confermata nell'ordine dei 18 milioni di euro, ma probabilmente avrebbe potuto essere più ricca se una delibera dell'Agcom non avesse imposto un intervallo minimo di 25 minuti tra ogni break pubblicitario. Così uno dei cinque spazi previsti (oltre alle 4 telepromozioni) è stato anticipato prima dell'inizio della trasmissione, andando in onda contemporaneamente a Striscia la Notizia e «perdendo valore» spiegano dal centro media Omd. Ufficialmente Sipra non ha modificato i prezzi di listino, ma secondo gli esperti è possibile che per venire incontro agli investitori la concessionaria abbia offerto qualche sconto, almeno sulla pianificazione delle prossime campagne pubblicitarie.

L'altra Sanremo

Di certo la preoccupazione dello share non ha tolto il sonno ai frati del Santuario della Costa. Qui, a pochi minuti a piedi dall'Ariston, dove si domina l'intera città, le note del Festival non sono mai arrivate, così come non è mai arrivato il famoso indotto, fermo piuttosto tra il triangolo di via Matteotti, via Roma e piazza Bresca. Per gli altri restano le briciole, forse meno. Scendendo dal Santuario al mare si attraversa la Pigna, forse uno dei centri storici più belli d'Italia, di sicuro uno dei più abbandonati. Ai bordi delle creuze siringhe sporche, pochi spacciatori e tante serrande abbassate. I più hanno lasciato le case, diventate un dormitorio per «clandestini e abusivi» racconta Laura di Aichelburg, responsabile del servizio per il recupero del centro storico. Un lavoro diventato più difficile quando il Comune «ha smesso di mettere a bilancio la voce centro storico. Erano 500-700mila euro che venivano stanziati dai proventi del Casinò. Oggi servirebbe almeno un milione, invece dal Comune non arriva niente». Nemmeno durante il Festival. Non c'è un illuminazione e neppure un addobbo floreale (ma quelli mancano anche appena fuori dal centro). «Non abbiamo idea di come vengano investiti i soldi che il Comune incassa dalla Rai» continua di Aichelburg. Tra i pochi residenti il pensiero è unanime: «Quello che accade a 200 metri dall'Ariston non interessa a nessuno». «Ho aperto la mia galleria d'arte 5 anni fa – ricorda il senegalese Iba Faye – c'erano altre botteghe, ora sono rimasto solo. E di turisti nemmeno l'ombra, neppure in questi giorni. Mi sono accorto del Festival solo lo scorso anno, quando ho suonato come percussionista».

Gli appassionati
Quello che accade nella parallela di via Matteotti importa poco anche al pubblico della kermesse, disposto a pagare fino a 1.290 euro per un abbonamento in platea per le 5 serate. Qualcuno lo fa per pura passione, altri per poter sfilare sul tappeto rosso dell'Ariston sfoggiando smoking e pelliccia. Insomma è come se la crisi economica si fermasse sui gradini del teatro ligure. I tassisti di piazza Colombo raccontano che «non c'è più la calca degli anni Ottanta: quando per far salire sul palco i Duran Duran servivano i carabinieri», eppure i 1.550 tagliandi per assistere al Festival sono andati esauriti in pochissimi giorni. Cento i biglietti riservati in prelazione ai sanremesi, poi vendita libera. Nessuno però sa quanti siano quelli acquistati dai cittadini "comuni" e quanti dalla Rai che li utilizza per i propri ospiti e clienti, ma non rilascia nessun dato ufficiale (certi sono solo i 300 posti riservati ai giurati). Per una sola serata in platea si spendono 180 euro che salgono a 660 per la finale. Più economica la galleria dove l'abbonamento costa 672 euro, la singola serata 100 e la finale 320. Di bagarini e imbucati neppure l'ombra, ma da ieri la vera caccia è ai biglietti d'ingresso al Casinò: oggi pomeriggio arrivano le conigliette di Playboy.
giuliano.balestreri@ilsole24ore.com

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